giovedì 19 gennaio 2012

I PRATI DEL MARE


Fauci d'acqua e pietra
ingoiano i sogni
di questa notte,
... ciechi senza un alba
sopra i prati del mare;
il mio terrore sputa impazzito
tanti ricordi racchiusi in preghiere
concitate e quel
pianto di scogli tra le lamiere
come geme tra le luci e i valzer;
come trema la mia mano
sull'uncinetto del cielo
a cui vogliono portare via le stelle
e che niente sa.
E' un buio cosi' buio
che strappa l'abbraccio di
un padre e di una figlia,
e' un oscurita' eterna di
pareti d'oceano che
si portano lontano il viso
della mia mamma,
volteggia il suo sorriso
tra fiori di corallo e conchiglie
che non sanno piangere
-forsen domani giochero' ancora.
I prati del mare
stanno a guardare terrore
e codardia e questa prigione
senza perche',
torneranno ancora i fiori.
Mi aggrappo forte,a tutto,
forse solo ad una vita gia' trascorsa,
ho paura di morire,
anche se resta un attimo
e poi piu' niente
-non vedro' piu'
tramonti trafitti di rosso e oro,
non sentiro' le lacrime
cucirsi al mio dolore.
Il Giglio chinera' il capo
tra le nebbie e resteremo
in attesa di un bacio dal cielo

"per i morti della Concordia"