sabato 30 gennaio 2010

CERCARSI

Cercami nell'ora piu'sola della notte,
quella degli amanti,
mi troverai in lacrime mai scese.
Cercami dove esiste l'impossibile,
io sono nei momenti dimenticati,
mi troverai in un buio che non fa paura,
nell'attesa di luce e cielo.
Cercami anche se non ho piu' voce ne parole,
sulla strada dei nostri ricordi,
anche se non saremo insieme
-ci ritroveremo
trovami nei tormenti del mio cuore,
svuota l'ora di tutto cio' che e' inutile,
cercami quando tutto sembra finito
-ricominceremo domani
dell'amore sentiamo fiato,
passi frettolos ci allontanano da qui.
Trovami sotto la pelle,
anche se mi sono perduta,
le mie mani parlano di gioia e dolore,
trovami nel vento e nella luce

cercami fuori nel mondo e sarai con me per sempre

Elisa Cordovani-inedita

L'ABBRACCIO

Stringimi a te
ora,adesso e poi di nuovo
stringimi forte da togliere respiro e paure
stringimi a te
ora,adesso e poi di nuovo
fino a farmi sentire i tuoi sogni
-e desiderio di me
stringimi a te
fammi scordare oggi e domani
-ci siamo solo noi
perdiamo nel tempo
momenti vissuti,da vivere
stringimi a te
ora,adesso e poi di nuovo
e la luce dei lampioni
illumina strane illusioni
-strade deserte aspettano solo noi

stringimi a te
e questo basta

Elisa cordovani-inedita

domenica 24 gennaio 2010

PENSIERI DI UN'ANORESSICA

Oggi voglio ricordare il mio inferno...e' il momento giusto,l'ora ideale pe...r farlo.
Sono stata ammalata per 10 lunghi,infiniti anni, di una malattia terribile e senza senso,che ti uccide,ma prima di far morire il tuo corpo fa morire dentro.
La malattia e' stata una belva annidiata dentro di me, e
adesso ne voglio parlare,perche' si puo' stanare e mandare via.
Ho pensato tanto a come ho potuto arrivare ad un delirio tale da distruggere me stessa e tutti coloro che hanno tentato di avvicinarsi a me.
L'unica motivazione,l'unica importante per me e' la mia fame insaziabile d'amore.....non mi bastava mai,mi sembrava sempre di non essere amata,di svanire e diventare trasparente e io volevo urlare e dire che volevo soltanto che le persone mi amassero e invece stavo zitta.
Anni di terapia hanno portato in superficie ricordi che neppure pensavo fossero miei.....il mio sbalordimento quando mio padre faceva una carezza a mia madre e il dolore sordo perche' non era destinata a me, l'arrivo di un fratellino,amatissimo,ma la notte pregavo gesu' bambino che lo facesse diventare un angelo.....e infiniti attimi congelati dentro di me,fermi come chiodi infilati nel cuore,nell'incoscio,nello spirito.
Man mano che crescevo sentivo di perdere l'amore di chi mi circondava e di non riuscire a trovarlo nel mondo che mi circondava, odiavo il mio corpo che perdeva le fattezze di bambina per sbocciare come donna...ad un certo punto la mia mente s'e' inceppata,girava a vuoto...guardavo il cibo e ne avevo repulsione,era sporco,era fatica....era vita.
L'insegnante di ginnastica di terza media nonostante al tempo nessuno conosceva l'anoressia,si rese conto che quella ragazzina taciturna era ossessionata dal suo corpo in modo malsano...e mando a chiamare i miei genitori,dicendo loro-la ragazza ha una visione distorta di se e del suo corpo-e poi chiamo il mio delirio,la bestia per nome:anoressia.
Ricordo lo sguardo perplesso e spaventato che si rivolgero allora i miei genitori...solo quella volta,dopo erano semplicemente disperati.
Man mano che la mia follia prendeva il sopravvento,iniziammo la girandola di visite tra ospedali,cliniche,dottori...ma nessuno sembrava in grado di aiutarci, in moltissimi non avevano una preparazione adeguata...e intanto io morivo piano piano e uccidevo e distruggevo tutto,la mia famiglia,mio fratello,gli amici,tutto e tutti vittime insieme a me di un orrore che se non lo vivi,non riesci neanche a immaginare.
Dieci anni di quell'orrore...il mio nascondere il cibo e sentirmi potente,perche' avevo il controllo del mio corpo e mi sentivo invincibile......l'esasperazione dei miei,le botte qualche volta,le lacrime di dipserazione di mio padre,che mi vedeva svanire senza riuscire a fermarmi.
E dentro di me sempre un dolore sordo,senza parole,senza espressione....ero una ragazzina che la notte si accarezzava lentamente,non per regalarsi piacere,non per sognare l'amore,ma per sentire e contare le costole,per sentire le ossa del bacino bucare la pelle,per sentire ogni singolo osso del corpo ricorperto solo di pelle.
Il ciclo e' sparito per mesi e mesi e io chiusa nel mio delirio gioivo; avevo vinto sulla natura,sul mio corpo,ma non riuscivo a spegnere quel grido silenzioso,quelle lacrime brucianti che di notte mi solcavano il viso.
Nonostante tutto ancora nessuno,mi amava,mi colmava di quell'amore che io volevo e mi sentivo svanire.
Sono poi arrivati gli uomini...uomini molto piu' grandi di me,perche' i ragazzi della mia eta' mi trovavano ripugnante per lo stato in cui ero,bestie forse piu' affamate di me, affamate di sogni, giochi,di semplice carne. Ogni volta prendevano e laceravano lo spirito,mentre la mente si frantumava di pensieri assurdi e invece di essere colma d'amore,mi sentivo sempre piu' vuota,e sempre piu' svanire.Il mio corpo era l'involucro dell'anima,quella non si lasciava sporcare e restava un'innocenza che ancora di piu' attirava quegli uomini.
Uno tra i tanti,a cui forse rimordeva la coscienza di andare con una minorenne,cercava dopo aver avuto la sua mezz'ora d'illusione,di farmi fare merenda. Lo ricordo, ed e' allucinante come s'alzava dopo dal letto e cominciava a farmi pane e nutella...........
Anni di torture,di ricoveri, di quel dolore che restava silenzioso,quel grido dentro che non trovava parole,il mio corpo martoriato dalla bestia....quando c'e' stata la svolta? sembra assurdo ma e' stato un attimo fugace,eppure eterno,durato all'infinito...io e mio padre seduti per terra dopo la guerra per farmi mangiare,dopo le suppliche,dopo le minacce....ricordo i suoi occhi,la luce s'e' spenta dentro, s'e' afflosciato tutto e guardandomi mi ha sussurrato-se deve essere cosi' spero che tu muoia,perche' noi non ce la facciamo piu'-.
Li sono tornata me stessa per un breve momento e ho provato orrore di me stessa e della follia in cui ero precipitata.....e ho lasciato che mi aiutassero,ho iniziato io ad aiutarmi, a trovare le parole per quell'urlo silenzioso che frantumava la mia anima.
La strada e' stata dura,difficile,piena di errori e ricadute,ma finalmente il muro che c'era intorno a me s'e' incrinato,l'amore vero,quello che colma l'anima ha iniziato ad entrare dentro di me...la fragilita'seme per la vita e non per la morte...i miei genitori son tornati a tenersi per mano, la vita a dipanarsi intorno a me...
perche' ho voluto raccontare tutto questo? perche' ogni tanto ancora una mano mi stringe la gola quando devo inghiottire cibo...ma c'e' una piccola vita adesso dentro di me,l'amore che davvero colma ogni vuoto e un giorno voglio guardare il mio bambino e raccontare queste stesse parole...le parole dell'urlo silenzioso.

"DEDICATA A CHI SI E' SALVATA,PERCHE' L'AMORE PUO' SALVARE"

Elisa Cordovani-inedita

giovedì 21 gennaio 2010

A MIO PADRE

Stessa luce stesso buio,
viviamo un tramonto
che schiude la notte,
una malinconia che brucia l'eterno
momento di te e me.
Il mio sorriso quando dici
-sei la mia conca d'amore,
la vita e' un perdersi e ritrovarsi-
Il tuo sorriso quando parlo
di quella tenebra che mi nasconde
e mi svela a chi coglie
l'inafferrabile.
Stessa luce stesso buio,
il sogno amato e irrangiungibile
di essere e svanire,
guardare il mare senza domande
e abbandonarsi alla vita.
Stessa luce stesso buio,
e la dolcezza senza tempo
di amarci

Elisa Cordovani-inedita

domenica 17 gennaio 2010

PENSIERI

Pensieri stanchi

M'ingombra l'anima
il giorno che non cerca la sera,
stringo le mani
senza sollievo,
l'amore che diventa odio,
cieco di tutto,
la notte trema a
fiori gettati e
nessuno a piangere
una vita finita.
E' nuda la mente,
forse resta la follia,
spoglia di pensieri,
perche' il senso e' dolore.

Pensieri esili

Temo lo scendere della notte,
il buio con frammenti di sogno.
Il fragile resta con l'inquetudine,
sciocca paura dell'emozione.
Mi porti perdono e gioco,
credevo non sarebbero sparite le ombre,
ma tu arrivi e non sfuggo ai colori;non piu'.
Dici non serve dimenticare,
lascia il vuoto,abbandona terre solo tue.
Risanero' ferite,smetti la fuga,
torna con me.
Sento la forza e l'attesa,
hai la pazienza di passi nel buio.
Non serve parlare, tu sai dal silenzio.

Elisa Cordovani-inedita

lunedì 11 gennaio 2010

IN UN ATTIMO

Aspetto di essere vaga
nudo pensiero,
di essere disarmata senza lotta
dalle paure,
che un freddo infermo copra insieme
alle foglie, baci ancora caldi,
che mai il vetro s'incrini di dure parole.
Aspetto che il ricordo
lasci la sua eternita',
l'animo ritrova
la dolcezza di vivere
senza di te.
Aspetto tra silenzio e sere vuote
dell'amore,
il risveglio e l'abbraccio.

Elisa Cordovani-inedita

mercoledì 6 gennaio 2010

SENZA TITOLO-innamorarsi-

Si disegna nella sera
il filo che lega cielo e mare
e serra i sogni alla notte,
li sfioro con le dita,
un sussurro scende sulla pelle,
si risveglia di carezze.
Porta con te uno sguardo innamorato,
senti vicino l'orizzonte lontano,
li ho dimenticato me stessa.
Serbo parole d'amore
per amare di nuovo,
Nell'infinito
rimangono sogni e speranze,
nei nostri occhi la luce,
nel sorriso l'amore.
Ne'' attese,ne' ritorni,
il domani sara' stringersi le mani,
essere nuvole senza saperlo,
essere un istante che non si dimentica piu'

Elisa Cordovani-inedita

sabato 2 gennaio 2010

CANDELE PER UN AMORE

Guardo la serenita' delle onde
che si rincorrono sole,
la notte trema
di pensieri piu' buii di lei,
sento lo scuotere di un ricordo,
candele accese per un amore.
Vorrei sentire che basta come sono,
come all'usignolo basta il canto,
che non e' importante l'oscurita',
ne' sciocche lacrime per chi
e' andato via,
restano candele accese per un amore.
I nostri dolori
sono cappi mozzati,
strozzano sogni e giorni smarriti,
sono partita per un lungo niente,
senza lasciarti,
restano candele accese per un amore.
Possiamo perdonare l'abbandono del destino,
una vita che non ha avuto battito,
scordare parole svestite d'amore,
essere insieme e continuare
a tenerci la mano

Elisa Cordovani-inedita