lunedì 30 agosto 2010

CANTO DELL'ASSURDO

risuona la parola dell'Autunno
musica di foglie e rami spogli
e il sussurro di gelate sulle zolle
dei miei pensieri
Ti penso e ora
i ricordi danzeranno
tra viali vuoti e banchine
lasciate sole dagli innamorati
Ti ho imprigionato sulle spalle
della solitidne,
ella vola tra vecchie foto
e fiori senza piu' profumo,
perdo tra le mani il tuo sorriso
come un amante ammalia
il mio sguardo
L'ultimo orizzonte si perde
tra fiori e nebbia,
lacrime la rugiada sull'erba,
i miei passi s'incatenano
alle vie del cielo, tra
le nuvole sogni ancora acerbi
di bimbi, girotondi
di mani e piedi,
ho sete di parole e silenzi,
gia' sazi del parlare,
lune, come solitudini lontane
e sere a portarmi dono
della mancanza.
Eco di te
oltre il domani e
il bosco dei desideri,
tra le corse senza tempo
dei lupi e schegge di stelle

3 commenti:

  1. Proprio bella la poesia: sincera, delicata, armoniosa. Contiene e trasmette emozioni vere. Brava.
    Bruno

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  2. sei bravissima complimenti....

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