giovedì 31 dicembre 2009

IL FANTASMA DI UN SOLDATO

Di essere morto me ne sono accorto dopo un po...non subito,non si sta' male da morti,solo mi mancano immensamente mia moglie e le mie bambine.
Cosa sono non lo so,forse neppure m'interessa,anche se fantasma sarebbe forse la definizione adeguata.
Sono morto da qualche giorno,sono stato ucciso al fronte durante il combattimento.
Ero riparato dietro un muro,come milioni di altre volte,e' tutta la vita che faccio il soldato,era come sempre: io,freddo,concentrato,estraniato da tutto cio' che mi circonda....in un angolino nascosto del cuore l'immagine di Nora e delle bambine,chiuso bene perche non scappi fuori nel momento sbagliato.
I movimenti ormai automatici,imbracciare il fucile,prendere la mira e sparare,senza pensare a nulla,senza sentire nulla...urla,spari,pianti...fino a quando tutto non e' finito. Non ho mai pensato di morire,sono addestrato a non pensare a nient'altro che a sparare.
Ma e' successa una cosa strana,mai successa prima.....ho incrociato,un attimo,solo un attimo,lo sguardo di colui che questa volta mi hanno indicato essere il mio nemico....era uguale al mio sguardo: anche lui concentrato,freddo....ma con una dolcezza dolente negli occhi, un rammarico forse per cio' che stava facendo e terrore( quello che forse anche lui legge nei miei occhi,solo che io non lo so): terrore di morire, di lasciare la sua famiglia,di non rivedere piu' i suoi figli.....non so come sia stato possibile,ma io non ho sparato e un proiettile ha colpito me,e' entrato nella carne e ha corso nel sangue fino a spaccare il cuore, e' stato un attimo,non ho sentito ne'dolore,ne' paura,solo si e' liberato fulmineo il pensiero di mia moglie e delle mie bambine. Non ho rivisto tutta la mia vita,ma solo loro tre,felici e sorridenti.
Sono morto. Nessuna luce, nessun angelo ad indicarmi la strada,niente di niente....e' tutto immobile e calmo,avverto la disperazione di chi mi ha amato,solo che io non posso far nulla....nora vorrei tanto toccarti e maledico tutte le volte che potevo e non l'ho fatto....
Vorrei che sapessi che continuero' a essere con voi,che quando le bambine piangeranno, asciughero' ancora le loro lacrime,saro' una leggera brezza che accarezzera' loro il viso....e adesso tutte le volte che avro' voglia di toccarvi non perdero' l'occasione e saro' di volta in volta un raggio di sole, la nebbia mattutina......


Elisa Cordovani-inedita

3 commenti:

  1. Auguri Elisa.
    Questo racconto è bellissimo! Te lo rubo per il mio blog (con dovuta segnalazione, naturalmente).
    Intenso, pensiero fatto sensazioni e immagini, senza una bava di retorica...

    RispondiElimina
  2. BRAVA,
    BEL SITO,
    STUPENDE POESIE.
    CIAO
    MASSIMO BENA

    RispondiElimina
  3. Grazie ad entrambi <3

    RispondiElimina