Renzo ha piu' di novant'anni,li ha festeggiati a gennaio insieme agli
11 figli,ai 12 nipoti e ai 3 bis nipoti, e' stata una bella
festa,ripeteva- che bella armonia c'e' oggi,che bellezza ho davanti gli
occhi!-,una vita lunga non scevra di dolori,perdite,sacrifici e
sofferenti decisioni. Ha lavorato una vita per la sua famiglia,purtroppo
non riuscendo sempre a provvedere ad essa, alcuni figli erano stati
mandati in collegio perche' non aveva da sfamarli,ed era stata una
sofferenza indicibile per lui e per i figli-nessuno amava parlare di
quei giorni tristi; altri figli erano stati costretti a lavorare da
piccolini nei campi e a non metter quasi piede a scuola. Aveva amato
moltissimo sua moglie, da cui aveva avuto 15 figli- deh a quei tempi non
c'era mica la televione,che vuoi...!- quattro dei quali morti da
piccoli. Era sempre stato una forza della
natura,allegro,simpatico,amorevole,ma con un gran brutto carattere: se
si metteva in testa qualcosa non c'era verso di fargli cambiare
idea,dispettoso fino all'esasperazione. Quando era rimasto vedovo aveva
fatto acciucchire i figlioli per i cimitero,nessuno andava bene,alla
fine riusci a trovare un cimitero in collina dove la tomba della moglie
sarebbe stata illuminata dal sole per gran parte del giorno. Si era
anche intestardito di sposare la badante della moglie-aveva gia'
ottant'anni- per restare nella sua casa,sistemare la signora che non
aveva permesso di soggiorno e farsi tranquillamente i fatti suoi. I
figli fecero il diavolo a quattro su questo fatto,qualcuno provo' a dire
che la giovane signora era sinceramente affezionata al vecchietto e lo
curava amorevolmente,che il pover'uomo non possedeva niente e che ella
non aspirava certo al patrimonio;ma non ci fu nulla da fare :ne i pianti
di Renzo,ne altro;la signora fu licenziata e Renzo dovette decidere con
chi andare dei figli, e lui gli fece vedere a tutti quanti i cosidetti
sorci verdi. -Vengo da te- si trasferiva dal figlio e dopo 15 giorni
cominciava a lamentarsi che la nuora era disordinata,che i nipoti
facevano troppo casino,che in casa toccava fare tutto a lui,che non era
libero di fare i suoi comodi. Così facendo cambio casa e figli 5 volte
in un anno.
Renzo non aveva mai preso la patente, guidava un'ape
verde e l'ha guidata fino a 85 anni suonati,rappresentando sotto tutti
gli aspetti il piu' classico dei pericoli pubblici: cieco,sordo,poco
avvezzo al codice stradale che per i suoi gusti si ingarbugliava sempre
di piu'.
La mattina si alzava,si metteva il vestito buono- per
tutta la vita giuro non l'ho mai visto senza cravatta e senza occhiali
da sole-e prendeva la sua ape per gironzolare tutto il giorno; prima
tappa sempre il cimitero per salutare la moglie.
Un giorno chiama
un figlio e sornione gli fa- sto' andando a trovare i parenti di
Grosseto,mi annoiavo-,il figlio-babbo ma c'andate col treno?-
-ma che treno e treno,un ci capisco nulla di quei cosi,sto' andando giu' con l'ape!-
-Babbo!!!!!
non potete fare 150 km ad andare e altri 150 km per tornare! non...-
Click, il vecchietto aveva attaccato il cellulare e l'aveva pure spento
per evitare i soliti battibecchi coi figli. - si vedrai ho fatto pure
l'autostrada, c'erano certi grulli che mi sfrecciavano intorno,poi si
brontola che succedono gli incidenti-
Un giorno aveva vinto una
piccola somma al lotto e tutto convinto era andato da un suo amico-si
racconta un po' losco e parecchio grullo a eseguire l'ordini di
Renzo-per farsi truccare l'ape- che ti pare posso andare a due??!! mi ci
vole una giornata per spostarmi!-. Il tipo oltre ad avergli modificato
il motore,l'aveva condotto- gli sembrava di essere forse sulle piste di
formula uno?!-a fare una prova per una stradina poco battuta e
soprattutto poco praticabile. Il risultato? alla prima curva l'ape
lanciata a tutta velocita' si era ribaltata piu' volte su se stessa col
vecchietto dentro fino a diventare una bella scatoletta di latta! Renzo
si era fratturato la spalla e sfracassato quella sua testaccia dura ma
niente di piu'- E sono i figlioli che mi rompono i c******i,ma cosa
volete che sia?! un piccolo imprevisto!- E giu' a litigare per fargli
lasciare definitivamente l'ape in garage. esasperati i filgi
escogitarono uno stratagemma: manomettere il motore e far dire al
meccanico di fiducia che ormai era da buttar via. Certi che tutto si
sarebbe risolto misero fuori uso il motore.
Il buon Renzo
rimessosi dall'incidente si reco'dal meccanico e questo lesto gli disse
che il motore,pace all'anima sua,l'aveva lasciato e che si doveva
rassegnare a lasciar l'ape dentro il garage. Renzo non fece una
piega,dopo qualche giorno torno' dal meccanico con un gran sorriso- Sono
stato alla Piaggio ho comprato un altro motore,adesso ce l'ho metti
nuovo,a me l'ape serve!!!-
Un altra passione di Renzo era la
caccia: durante il periodo lo vedevi sempre per boschi col suo fucile e
l'immancabile cravatta-mica devo essere scialbo solo perche' incontro
solo cinghiali!- e i figlioli con il crepacuore che combinasse qualche
disgrazia e invece d'ammazzare un cinghiale ammazzasse un cristiano-la
vista quella si l'aveva abbandonato da un po....- . Alla fine i piccoli
acciacchi l'avevano convinto a smettere con la caccia-appese al chiodo
la carabina a 88 anni-; abbandonata l'ape,tolta la caccia Renzo trovo
ben presto il sistema di impegnare la giornata: esisteva una stupenda
invenzione,l'abbonamento del pulman per poter scorrazzare liberamente
senza il controllo dei figli, la briscola con gli annessi trofei e la
misericordia dove allegramente Renzo andava a trascorrere i pomeriggi
insieme a "tutta quella bella gioventu'!"
Un giorno i figli
ricevono una chiamata dai carabinieri: Renzo e' rimasto coinvolto in una
rissa dentro a un circolo ed e' al pronto soccorso perche' l'hanno
gonfiato come una zampogna. Come un tam tam i cellulari squillano per
mezza Toscana tra i figli per avvisarsi e per capire come diavolo ci
fosse finito in una rissa; la verita' era in bocca al barista,Renzo
aveva scommesso un boero con un tizio un po strambo,chi vince tre
briscole ha diritto a un boero. Renzo astutissimo giocatore l'aveva
letteralmente stracciato,ma il tipo credendo d'aver davanti un innocuo e
rimbambito vecchietto non gli voleva comprare sto' fottuto boero e
Renzo offesissimo aveva alzato un polverone:lui aveva vinto le briscole e
VOLEVA IL BOERO, il perdente non aveva onore,mancava alla parola
data;per chetarlo il tizio l'aveva spintonato,il vecchietto era cascato
offendendolo con tutte le parolacce possibili e spaccandosi la testa
contro un tavolo. Proverbiale rimase la nipote attrice di Renzo,che
avvisata dell'incidente, abbandono' il teatro dove provava lanciando il
copione alla prima malcapitata urlandole-stasera vacci te in scena-e
saltando in auto corse a tavoletta all'ospedale con bellicose intenzioni
contro il mostro che aveva osato sfiorare il nonno.
Nell'invecchiare
Renzo aveva maturato una paura terribile della malattia e della
morte,ripeteva che se la morte fosse venuta lui si sarebbe nascosto per
non farsi acchiappare,lui non voleva ancora morire- c'ho da fare ancora
tante cose!-
Dieci giorni prima di pasqua Renzo si e' sentito male
ed e' stato ricoverato in ospedale dove la piu' terribile delle
risposte e' stata data ai figli:-e' un cancro dobbiamo operare subito-
Alle obiezioni dei figli sull'eta' avanzata i dottori avevano risposto
che Renzo aveva gia' deciso da solo essendo pienamente cosciente e
soprattutto gli aveva chiesto di guarirlo perche' aveva da fare tante
cose-che cosa avesse ancora da fare a novant'anni non era chiaro(...."
cara mia c'ho da vivere,da assaporare il tepore del sole,il pungere
delle gelate, da accarezzare ancora e ancora.....).
Ai medici aveva chiesto perentorio-dovete dire tutto a me,mica ai miei figli...!-
-Renzo
avete un tumore grosso,lo dobbiamo togliere- Renzo aveva pianto dalla
paura,aveva fatto giurare ai dottori che l'avrebbero guarito e rimandato
a casa- Se vi comportate bene ci sara' cinghiale per tutti!-. L'avevano
operato e tutto era andato bene, Renzo si era risvegliato meglio di un
ventenne,con la sua solita voglia di scherzare- Appena esco di qui si fa
una bella festa,si fa una scorpacciata!- ripeteva ai figli e nipoti che
non l'avevano mai lasciato solo e giu' di battute e barzellette. Le
preghiere di tutti che Renzo restasse ancora un po con noi erano state
ascoltate.
I medici erano seri e parlando con i figli avevano
rivelato che Renzo non stava bene come sembrava,ma anzi peggiorava di
minuto in minuto,si dovevano preparare al peggio e inziare a salutarlo.
La
mattina di Pasqua alle cinque Renzo si era svegliato e aveva chiamato
l'infermiera- ho fame mi puo' portare la colazione?- Renzo non poteva
mangiare niente,l'infermiera per tenerlo buono gli aveva risposto-dopo
ti porto un po di the',ma dopo-
- Senta il the' lo prenda lei, a me andrebbe un panino con il salame,e' possibile?-.
Piu'
tardi nella mattinata i figli furono chiamati con urgenza perche' Renzo
aveva un'emoragia interna ,doveva essere operato di nuovo. Alla fine
dell'intervento il chirurgo non pote' far altro che chinare il capo e
dire sommessamente ai figli che Renzo era in coma,che non soffriva piu'
ma che non si sarebbe piu' svegliato.
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Renzo(
nome di fantasia) era mio nonno. E' morto nel pomeriggio di Pasqua
circondato dai figli e dai nipoti, avrei altre mille cose da raccontare
di lui,ma voglio finire come lui voleva: "quando io muoio non voglio
pianti,tragedie,torno a stare accanto all'amore e voi dovete fare una
festa in mio onore e ridere e amarvi". CIAO NUVOLO